giovedì 27 giugno 2013

Le vittime sono ancora i bambini



Mercoledì 26 giugno: ieri è stata la giornata internazionale contro la droga e le tossicodipendenze di cui, spesso, anche i bambini ne sono le vittime incosapevoli. E noi vogliamo raccontarvi una storia.
E' quella dei tarahumara, una popolazione indigena che risiede in Messico, chiamati così dagli Spagnoli: loro si definiscono “raràmuri” che significa “pianta adatta per la corsa”, perchè la corsa è da loro molto seguita. Si contano tra i 50.000 e i 70.000 tarahumara, alcuni di loro sono transumanti, altri stanziali: vivono nelle grotte tra le montagne o in piccole capanne di legno o pietra, coltivano mais e fagioli e si dedicano all'allevamento.
Dal punto di vista religioso, i “dottori” o le “guide spirituali” praticano la magia bianca e la magia nera e lo sciamano è il guardiano che deve sovraintendere alla comunità, facendo da tramite tra gli uomini e gli astri. Il “Male” è spesso identificato con l'uomo bianco che approfitta della persone, che non rispetta la Natura, che vuole impossessarsi delle ricchezze senza condividerle. Tutto questo è frutto della colonizzazione, irrispettosa e violenta.
Secondo la tradizione tarahumara, Dio creò i raràmuri, mentre il diavolo gli chacabochi e la leggenda vuole che i raràmuri furono sconfitti, in una sfida, dai chacabochi per cui Dio si arrabbiò e condannò i raràmuri alla povertà. I raràmuri, ancora oggi, vivono nelle foreste, tra i monti, nella miseria e, spesso, i bambini fanno uso di sostanze stupefacenti ma, cosa ancor più grave, vengono sfruttati dai narcotrafficanti.
La droga arricchisce le grandi organizzazioni criminali e alimenta un commercio illegale basato sul sangue, sulla violenza e sugli abusi proprio dei più deboli. In Messico (come in molti altri Paesi del centro e sud America) il problema del narcotraffico è aumentato in maniera esponenziale: dopo l'egemonia della Colombia negli anni '90, i “cartelli” messicani hanno preso il sopravvento, favoriti dalla coltivazione in loco e dal traffico della droga sintetizzata e destinata agli Stati Uniti e all' Europa.
Tra le numerose zone impervie, all'interno del Messico, vi è la Sierra Tarahumara, una catena montuosa situata nel nord-ovest del Paese, un'area molto isolata e difficile da raggiungere e, proprio qui, vivono i raràmuri. A peggiorare la situazione, nell'ultimo anno, una terribile siccità ha colpito la sierra, esponendo gli indigeni al rischio di malnutrizione se non addirittura, alla fame: problema ulteriore che si è andato ad aggiungere, come dicevamo, all'indigenza e all'analfebetismo. Proprio a causa di questa debolezza economica e sociale, i raràmuri (e, in particolare, i bambini e gli adolescenti) sono preda dei narcotrafficanti che - con le minacce o con la promessa di denaro - li arruolano negli eserciti del crimine.
La Fondazione Fratelli dimenticati ha, quindi, deciso di aprire, nei villaggi, numerosi centri in cui i bambini e i ragazzi possano frequentare la scuola e, quindi, essere inseriti in percorsi di prevenzione e di reinserimento, attraverso l'educazione all'amore, al rispetto dell'Altro e della vita, alla cooperazione: ai valori positivi. Per offrire questa opportunità ai giovani, la Fondazione ristruttura vecchi edifici, acquista lavabi, materassi e anche librerie; ha dovuto, nel corso del tempo, sistemare anche le cisterne per la raccolta dell'acqua, costruire le tettoie per i sebatoi del gas e garantire assistenza sanitaria: i progetti, infatti, si articolano in attività che si pongono l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita della popolazione da tutti i punti di vista: quello pratico e quello cuturale. Perchè si deve partire proprio dalla cultura, per cambiare mentalità e stile di vita. E ricominciare a credere, onestamente, nel futuro.

La Fondazione Fratelli Dimenticati Onlus, per poter continuare a realizzare tutto questo, vi chiede un contributo per il sostegno a distanza; un sostegno che serve ad abbattere i costi di gestione dei vari progetti: http://www.fratellidimenticati.it/sostegno-a-distanza/

Per effettuare le offerte:

Paypal, con versamento in conto corrente postale n. 11482353, con bonifico bancario (fiscalmente deducibili), oppure direttamente presso le filiali de “I fratelli dimenticati”