venerdì 21 giugno 2013

World press photo: quando la fotografia si fa testimonianza




52 fotografi provenienti da 32 Paesi diversi: anche per l'edizione 2013 il World Press Photo - il più prestigioso concorso di fotogirnalismo mondiale - si conferma come un importante momento culturale. Un atlante di Storia e di Geopolitica realizzato dalla creatività, dalla sensibilità e dal coraggio di autori che, attraverso il linguaggio universale della fotografia, tesimoniano il Presente.
Diverse le categorie del concorso: Spot news, Notizie generali, Storie di attualità, Vita quotidiana, Ritratti in presa diretta, Ritratti in posa, Natura e Sport, per raccontare un mondo lacerato e, allo stesso tempo, bellissimo.
Il premio “Foto dell'anno” è stato assegnato allo svedese Paul Hansen per il suo scatto intitolato “Gaza Burial” in cui viene ripresa la cerimonia funebre di Suhaib e Muhammad Hijazi, di due e di quattro anni, uccisi durante l'operazione “Pilastro di Difesa” a Gaza, lo scorso novembre, a causa di un missile israeliano che ha distrutto la loro abitazione. Un gruppo di uomini trasporta, a spalla, i corpi dei due fratellini uccisi, avvolti in lenzuola bianche, mentre si dirige verso la moschea. Mayu Mohanna, uno dei membri della giuria, ha dichiarato che: “La forza della foto sta nel modo in cui mostra il contrasto tra rabbia e dolore degli adulti da una parte, innocenza dei bambini dall'altra”.
Molti riconoscimenti sono andati alle fotografie relative alla Siria. Javier Manzano ha vinto con “Siege of Aleppo”, così come la stessa città è lo scenario dello scatto di un bambino ferito nell'immagine di Sebastiano Tomada; un italiano, Fabio Bucciarelli, è arrivato al secondo posto nella sezione Spot News-Storie con “Battle to death” in cui inquadra un combattente dell'Esercito siriano libero mentre si posiziona durante gli scontri contro le forze governative, nel distretto di Suleiman Halabi. E, infine, Rodrigo Abd che, nella sua foto intitolata “Aida”, mostra il pianto di una donna che si copre,in parte, il volto con la mano: un viso lesionato e che piange perchè l'esercito siriano ha, di nuovo, distrutto una casa e ucciso. Ha ucciso il marito e i figli della donna ritratta.
Ancora una protagonista femminile nel lavoro dell'americano Micah Albert: una donna keniota mentre legge un libro recuperato nella discarica di Dandora; e poi, il cielo riflesso in una pozza di petrolio dove galleggia il cadavere di un soldato del Sudan Armed Forces, nello scatto di Dominic Nahr.
Ma, dopo tutto questo, si respira anche aria di speranza: la bellezza della Natura nelle movenze dei Pinguini Imperatori mentre attraversano il mare ghiacciato.