mercoledì 10 luglio 2013

Ancora vittime in Egitto, anche bambini



Nei giorni scorsi la polizia ha represso - ancora attraverso il lancio di lacrimogeni e l'uso di armi da fuoco - un'imponente manifestazione di protesta da parte dei sostenitori di Morsi che si erano radunati davanti al quartier generale delle guardie rivoluzionarie.
Negli scontri con l'esercito sono rimasti uccisi 77 islamisti. Tra le vittime: otto donne e sette bambini di cui due neonati. Secondo la TV satellitare Al Jazeera a questi si aggiungono almeno altri 500 feriti.
I militari sostengono di essere intervenuti per sventare un attacco terroristico alla sede della Guardia repubblicana mentre Gehad el-Haddad, portavoce dei Fratelli Musulmani, ha dichiarato che si sia trattato di un massacro, “di un atto criminale contro i manifestanti” che si erano riuniti in un sit-in pacifico per protestare e anche per pregare.
Il premio Nobel per la pace, Mohamed El Baradei - portavoce delle opposizioni liberali e candidato come possibile vicepresidente ad interim - ha scritto su Twitter che verrà aperta un'inchiesta indipendente su quanto è successo e ha aggiunto: “La violenza genera violenza e deve essere condannata formalmente...La transizione pacifica è l'unica via”.