Perchè
il diritto di cittadinanza è connesso al diritto alla salute?
Perchè, nella legge n.94 del 15 luglio 2009, è contenuto il
cosiddetto “Pacchetto sicurezza” il quale, con l'intento di
contrastare la criminalità, ha introdotto, in Italia, il realto di
“immigrazione clandestina”: il migrante senza permesso di
soggiorno (perchè senza un lavoro e senza dimora, requisiti
fondamentali per ottenere il documento), come conseguenza di questa
disposizione di legge, non si reca in ospedale o non chiede cure
adeguate, in caso di malattia, per paura di essere arrestato. Anche
per questo motivo la Corte di giustizia europea, con la sentenza del
28 aprile 2011, ha censurato l'introduzione del reato di
clandestinità in Italia.
Cosa
succede a livello sanitario, quindi? Gli stranieri irregolari
presenti in tutti gli Stati dell'UE si vedono garantite le cure di
emergenza, ma non esiste, da parte dell'Unione Europea, garanzia per
la loro assistenza medica e sociale, ovvero la tutela della salute
delle persone irregolari è disciplinata dalle norme nazionali, con
una grande variabilità tra i Paesi membri dell'UE.
In
particolare, nel nostro Paese, il cittadino straniero può godere
degli stessi diritti di uno italiano (si può, quindi, iscrivere al
SSN, Servizio Sanitario nazionale) se cittadino comunitario,
residente in maniera stabile e in possesso del permesso di soggiorno.
Lo straniero, invece, sprovvisto del documento può usufruire di cure
ambulatoriali o ospedaliere urgenti, di cure continuative per
malattie conclamate e di programmi di medicina preventiva,
utilizzando i codici STP e ENI i quali permettono le sole cure
essenziali e continuative, ma non l'assistenza di un medico di
medicina generale.
Questa
situazione si ripercuote anche sui figli degli stranieri irregolari:
è difficile fare una stima della loro presenza, per cui diventano
“invisibili”. Per quanto riguarda l'assistenza pediatrica, questi
minori hanno diritto all'assistenza presso consultori familiari, i
pronto soccorso, gli ospedali (ma solo per prestazioni urgenti), ma
sono esclusi dal diritto di avere un pediatra di famiglia.
Non solo
a livello europeo, ma anche in Italia la situazione cambia tra
regione e regione.
E'
notizia di pochi giorni fa che il Consiglio regionale lombardo abbia
bocciato una mozione con cui si chiedeva proprio di estendere il
diritto ad avere il pediatra ai figli di immigrati senza permesso di
soggiorno. Questa bocciatura va indiscutibilmente contro la
“Convenzione sui diritti del fanciullo” secondo la quale tutti i
minori, senza discriminzioni, devono avere accesso all'assitenza
sanitaria e va contro anche alla Risoluzione A7-0032/2011 dell'8
febbraio 2011 del Parlamento Europeo che invita gli Stati membri: “ad
assicurare che i gruppi più vulnerabili, compresi i migranti
sprovvisti di documenti, abbiano diritto e possano di fatto
beneficiare della parità di accesso al sistema sanitario e a
garantire che tutte le donne in gravidanza e i bambini,
indipendentemente dal loro status, abbiano diritto alla protezione
sociale quale definita nella loro legislazione nazionale, e di fatto
la ricevano”.
A fronte
della decisione del Consiglio regionale lombardo, le associazioni
ASGI, Avvocati per Niente e Naga hanno intrapreso un'azione civile
presso il Tribunale di Milano, affermando che: “ Il problema si
pone sia per i bambini figli di cittadini stranieri senza permesso di
soggiorno, sia per i figli di cittadini stranieri comunitari che non
hanno i requisiti per l'iscrizione al Sistema sanitario nazionale. La
disparità di accesso al sistema sanitario configura una una
violazione del principio di parità di trattamento e costituisce
pertanto discriminazione. I minori non possono mai essere considerati
“irregolari”, indipendentemente dalla posizione giuridica dei
genitori”.
Una
buona notizia, invece, c'è. Lunedi' 15 luglio 2013 a Polistena, in provincia
di Reggio Calabria, Emergency ha aperto un Poliambulatorio, il terzo
dell'Ong in Italia.
Nasce
dalla collaborazione con Libera, la cooperativa Valle del Marro, la
Parrocchia Santa Marina Vergine e la Fondazione “Il cuore si
scioglie” di Unicoop Firenze.
Emergency
aveva iniziato a lavorare in questa zona quasi due anni fa con un
ambulatorio mobile; oggi si stabilisce a Polistena in un palazzo
confiscato alla 'ndrangheta per continuare a dare assistenza
sanitaria soprattutto ai migranti che lavorano come braccianti nelle
campagne di Gioia Tauro e anche a tutti coloro che necessitano di
cure.
In
particolare i pazienti accusano dolori muscolari e alle ossa,
dermatiti e patologie gastrointestinali, malattie causate dalle
difficli condizioni di vita e di lavoro.
Presso
il Poliambulatorio tre mediatori culturali offrono consulenze
socio-sanitarie e si occupano del rilascio del codice Stp (Straniero
Temporaneamente Presente, che garantisce agli stranieri irregolari
l'accesso al Servizio sanitario pubblico).
Poliambulatorio
di Polistena (RC)
Via
Catena 45, secondo piano
Lunedì-Venerdì
ore: 9.00-18.00