lunedì 8 luglio 2013

Storia di ordinario razzismo


La notizia, come spesso accade, è passata in sordina, ma noi vogliamo darle il giusto spazio.
Era il 13 giugno scorso quando, verso le ore 18.00, quattro donne e un bambino in braccio alla sua mamma, entrano in un centro commerciale tra Via Derna e Via Palmanova, a Milano; si recano, in particolare, in un noto negozio di scarpe quando vengono avvicinate da due poliziotti che le invitano ad uscire, dicendo: “Persone come voi non sono gradite”. Sì, perchè le donne abitano in un campo rom.
A quel punto le protagoniste si interrogano sul motivo di questo comportamento da parte delle forze dell'ordine e una di loro chiede di poter incontrare il direttore del punto vendita perchè, dice: “Mi conosce, vengo spesso qui a comprare le scarpe”, ma il poliziotto ribadisce: “ Non c'è! E comunque, ripeto, qui non vi vogliono”.
Il dialogo preciso è riportato sul blog www.sivola.net su cui si legge che la signora che tiene in braccio il suo bambino piccolo ha continuato, rivolgendosi ancora ai poliziotti: “Ci fate fare brutta figura e ci fate vergognare davanti alla gente” e che uno dei poliziotti ha insinuato che la donna avesse problemi con la legge, facendo riferimento alla fedina penalle. Ma la signora, invece, lavora da vent'anni come mediatrice culturale nella scuola primaria di Via Russo e, proprio quel giorno, era accompagnata da alcune ragazze che avevano frequentato quell'istituto.
Le quattro donne , inoltre, il giorno dell'accaduto, erano vestite come i “gagi”, cioè con abiti “occidentali” e alla moda quindi la loro discriminazione non è sostenuta nemmeno da un pregiudizio determinato dal loro aspetto, ma da un pregiudizio più radicato e pericoloso.