Comunicato
Ogni
morte, palestinese o israeliana che sia, pesa sulle nostre coscienze
come un macigno.
La
Comunità Internazionale ne porta le responsabilità.
Ogni
morte ci diminuisce!
AssoPacePalestina
ritiene che l'assassinio dei tre giovani coloni israeliani sia un
crimine che non può essere giustificato e
che coloro che lo
hanno commesso non siano certamente "eroi".
Hanno
tolto la vita a tre persone disarmate e minato fortemente
la causa palestinese, oltretutto nel momento in cui si era formato un
governo di unità nazionale.
Tutto
ciò però non giustifica minimamente le rappresaglie messe in atto
dal governo israeliano, che per ricercare i tre giovani e trovare i
responsabili ha messo a ferro e fuoco un’intera popolazione
punendola collettivamente per un crimine commesso da precisi
responsabili.
Ogni
morte, palestinese o israeliana che sia, pesa sulle nostre coscienze
come un macigno.
Pesa
sulle responsabilità della Comunità Internazionale che, pur essendo
consapevole delle persistenti violazioni delle risoluzione delle
Nazioni Unite e dei diritti umani da parte del governo Israeliano,
non ne fa pagare il prezzo a Israele, limitandosi a semplici
rimbrotti.
Nel
leggere le dichiarazioni di Ministri israeliani e dello stesso primo
ministro si resta annichiliti per la volontà distruttiva che
esprimono.
Demolire
le case delle famiglie dei due presunti colpevoli fa parte di
una cultura della vendetta che dovrebbe appartenere al passato
tribale, ma di cui Israele è talmente intrisa da applicarla
continuamente nella totale impunità.
Fa
parte della lucida operazione di distruzione della società e della
cultura palestinese l'aver attaccato e distrutto in queste settimane
di rappresaglia centri culturali, luoghi di comunicazione, case
editrici, archivi.
Quattordicimila
soldati sono stati mandati nelle case, nei villaggi e nelle città,
distruggendo vite, beni, risorse: ben dieci persone sono morte,
tra cui bambini uccisi durante le incursioni. Erano tutti
disarmati. Più di 500 persone sono state sequestrate ed
incarcerate.
Nessuno
dei nostri uomini o donne di Stato ha rivolto loro un pensiero o ha
chiesto ad Israele di fermare la punizione collettiva di un intero
popolo.
AssoPacePalestina
chiede all'Unione Europea, al nostro governo e a tutte le Istituzioni
Internazionali, di non considerare più Israele al di sopra della
legge; di ascoltare e dare forza alle voci che arrivano anche
da Israele, come quella dell'ex Presidente del suo Parlamento,
Avraham Burg, o quella dei parenti delle vittime israeliane, che si
mischia alla voce dei parenti delle vittime palestinesi e chiede di
porre fine alla violenza e all'ingiustizia.
E'
l'appello lanciato da palestinesi e israeliani che ritengono che la
pace sia possibile e necessaria ai due popoli, ma che la pace
non potrà esserci se la Comunità Internazionale non opererà
per la fine dell'occupazione e della colonizzazione della terra di
Palestina.
Ed
è l' appello che AssoPacePalestina fa proprio.