venerdì 19 aprile 2013

Pegas Ekamba Bessa: musica e parole



Pegas Ekamba Bessa è nato e cresciuto nella Repubblica Democratica del Congo ed è in Italia da circa quindici anni. Attore di formazione, diplomato all'Istituto Nazionale d'Arte e di Spettacoli a Kinshasa, è anche scrittore di pièce teatrali e ha da poco pubblicato un lavoro di parole, disegni e musica.
Il suo libro - che verrà presentato il 12 maggio presso il Centro Asteria di Milano - si intitola L'Africa che fa !!! (proprio con tre punti esclamativi) in cui l'autore ha voluto raccontare l'Africa e il suo tempo, ma non quello scandito dall'orologio: il tempo come maestro di vita e l'Africa come la vita stessa senza trascurare temi importanti quali: le guerre etniche, la fame, il lavoro e le differenze religiose, ma senza mai scadere nel folklore o nella retorica.
Un libro che racconta e affascina, come fanno i griots con le loro storie: un CD accompagna, con il ritmo delle note e degli strumenti, le parole che narrano di uomini e di bambini, dell' arte dei miracoli e dei prodigi, della madre terra e di civiltà, di scienza e di Natura. Perchè l'Africa è tutto questo. Ma, soprattutto, un testo che parla della donna: donna madre, nutrice come la stessa Africa è libertà, pazienza, forza ed energia.

Riportiamo una breve intervista che abbiamo fatto a Pegas Ekamba Bessa:

A chi è rivolto il suo ultimo lavoro editoriale?

Si tratta di un messaggio che ho pensato a lungo, soprattutto per chi non conosce l'Africa profonda. Quell'Africa che ho sempre considerato non come un continente, ma come una famiglia in cui due genitori - che magari vengono da due culture diverse – generano figli che, a loro volta, saranno diversi tra loro. L'Africa è un albero, con tante radici e un tronco da cui partono tanti rami che vanno in sensi diversi, ma la made rimane una sola

Quando ascoltano una favola, che differenza c'è tra i bambini africani e quelli occidentali? E, poi, esistono queste differenze?

Le favole hanno sempre un insegnamento e la sera è il momento ideale per raccontarle. Ma la differenza sta nel modo in cui i bambini gestiscono il tempo della loro giornata: un bambino africano usa le ore del giorno, seguendo il ritmo del suo villaggio e della Natura e, di sera, è in grado di seguire con attenzione la morale della favola che gli viene narrata. Il bambino occidentale, invece, durante la giornata, ha tanti impegni e la favola serale diventa per lui soltanto una ninnananna per la buonanotte; ecco perchè le favole, ad esempio in Italia, vengono raccontate a scuola. Comunque, di sera o di giorno, le favole servono a capire il senso della vita

Nel suo libro è riportata una poesia in cui si parla di una strada nuova e di una strada vecchia. Cosa porta con sé della strada vecchia e cosa ha scoperto su quella nuova?

La mia lingua esprime una cultura radicata. Si dice, ad esempio: “Per fare un bel salto, bisogna fare un passo indietro”. Quindi, per vedere chiaro il Futuro, ho bisogno del mio Passato. E' necessario ricordare gli insegnamenti ricevuti e che hanno fatto di me la persona che sono oggi. Sono arrivato in Italia che avevo già quasi 27 anni; quindi, avevo un buon bagaglio culturale. La strada nuova è quella di trasmettere questo bagaglio attraverso varie forme di comunicazione; e, al contrario, potrò portare in Africa le esperienze e le conoscenze che ho acquisito qui in Occidente.

Secondo lei, gli italiani sono aperti alle culture diverse?

E' difficile rispondere a questa domanda perchè sto ancora studiando l'Italia...Ciò che posso dire è che siamo noi a portare la nostra cultura e, quindi, siamo noi che abbiamo la responsabilità di farla conoscere, cercando di affascinare i curiosi. La speranza è di convivere con entusiasmo.

Cosa significa, per lei, la musica?

Per me la musica sono le emozioni. Per me la musica è il tempo, il tempo scandito da ogni battito del cuore.

Pegas Ekamba Bessa



L’Africa che fa!!!
Cultura e tradizione, sorgenti di sviluppo per l’Africa
Fondazione Nigrizia onlus, Verona
e Gruppo Solidarietà Africa, Seregno (Mi)
2011, pp. 95, 20 euro