Gli
alunni con cittadinanza non italiana costituiscono una realtà ormai
strutturale nel nostro Paese. Il Ministero dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca (MIUR) e la Fondazione Ismu hanno
presentato, a marzo, i dati del rapporto “Alunni
con cittadinanza non italiana. Approfondimenti e analisi. A.s.
2011/2012 “, un rapporto
corredato di tabelle e mappe ragionate che permettono di delineare il
fenomeno nel dettaglio.
Nella
presentazione del volume - curata da Giovanna Boda, Direzione
Generale per lo Studente, e da Vincenzo Cesareo, Fondazione Ismu - si
legge che: “Nel complesso, sono risultate poco più di quattrocento
le scuole con una percentuale di alunni stranieri del 50% e oltre.
Esse costituiscono il segmento più critico e di maggiore
complessità, in particolare se collocate in contesti di disagio
sociale. Questo tipo di scuole sarà anche al centro di una
ricerca-azione nazionale, che avrà inizio nei prossimi mesi, in
collaborazione con il Ministero dell'interno (Fondo europeo di
integrazione - Fei), con l'obiettivo di realizzare interventi
formativi per gli operatori impegnati nelle realtà più difficili e
azioni di sistema con le famiglie, le associazioni, gli enti locali”.
Riportiamo
alcuni dati che emergono dal rapporto. Nell'anno scolastico preso in
considerazione, gli alunni stranieri nati in Italia rappresentano il
44,2% sul totale degli alunni con cittadinanza non italiana: il loro
numero è cresciuto nelle scuole primarie ed è raddoppiato in quelle
secondarie di primo e di secondo grado.
E questo
è molto importante, soprattutto nell'ottica di una urgente riforma
della normativa sull'acquisizione della cittadinanza.
Le
province italiane con il maggior numero di scuole con almeno il 50%
di alunni stranieri sono: Milano, Torino, Brescia e la regione con
più alunni stranieri, in valori assoluti, è la Lombardia.
Quanto
alle principali nazionalità, si legge: “ Rumeni, albanesi e
marocchini si confermano come i gruppi più numerosi e distribuiti su
tutto il territorio azionale, anche nelle aree più periferiche e
nelle province minori. Dietro ad esse, i cinesi presentano una
discreta diffusione nel Centro e nel Nord Italia. Vi sono, poi,
alcune provenienze (Moldova in Veneto; Filippine a Milano e Roma;
Ecuador a Genova e Milano; Ucraina in Campania; Tunisia nelle aree di
Trapani e Ragusa) che sono concentrate in alcune grandi città o in
alcune province storiche di immigrazione”.
Il
rapporto propone anche un focus dedicato agli alunni rom, sinti e
caminanti (quasi la metà dei quali è di cittadinanza italiana) e
che si confermano, per il sesto anno consecutivo, il gruppo nazionale
più numeroso nelle scuole italiane. Contro i pregiudizi e gli
stereotipi comuni.