Cecile Kyenge Kashetu |
Nomi
nuovi, nomi a sorpresa per la lista dei ministri che compone la
squadra del neoeletto Presidente del Consiglio, Enrico Letta. E nella
squadra molte donne: alle Pari opportunità e allo Sport la
campionessa di kajak Josefa Idem, alla Giustizia Anna Maria
Cancellieri, agli Affari esteri Emma Bonino, al ministero
dell'Agricoltura Nunzia De Gerolamo, alla Salute Beatrice Lorenzin e
Anna Maria Bernini alle Politiche comunitarie.
Ma
l'Italia ora ha il suo primo ministro nero: ed è giusto dirlo.
Cecile Kyenge Kashetu, ministro dell'Integrazione.
Nata a
Kambove, nella Repubblica Democratica del Congo, residente in Italia
dall'83, vive in provincia di Modena, sposata e madre di due figli,
Cecile Kyenge si è laureata in medicina e chirurgia, con
specializzazione in oculistica, già deputata del Pd, è portavoce
nazionale della Rete Primo Marzo per cui si occupa di promuovere i
diritti dei migranti e i diritti umani.
Il
neoministro si è avvicinato alle tematiche dell'immigrazione, ha
raccontato in una recente intervista, per le difficoltà che ha
vissuto in prima persona: due anni dopo aver conseguito la laurea,
non poteva accedere ad un concorso pubblico, come tanti altri
immigrati come lei. Come prima donna dell'Africa sub-sahariana ad
essere eletta nel Parlamento italiano ha affermato di aver provato un
forte senso di responsabilità: impegno e responsabilità che l'hanno
sempre guidata nel suo percorso umano e politico.
La
scorsa edizione della Giornata senza di noi - lo sciopero dei
migranti lavoratori, promosso dalla Rete Primo Marzo - è stata
organizzata mettendo al centro della riflessione la libera
circolazione delle persone immigrate, una nuova legge sulla
cittadinanza e l'abrogazione della legge Bossi-Fini. E proprio queste
saranno ancora le battaglie di Cecile Kyenge che, nel 2011, ha
sottoscritto e divulgato la Carta mondiale dei migranti che
riportiamo di seguito in versione integrale.
Intanto
la Lega, attraverso le parole di Matteo Salvini, ha espresso la
propria posizione riguardo alla scelta del Ministro per
l'Integrazione: “Siamo pronti a fare opposizione totale al ministro
per l'Integrazione, simbolo di una sinistra buonista e ipocrita, che
vorrebbe cancellare il reato di clandestinità e per gli immigrati
pensa solo ai diritti e non ai doveri...Venga in alcune città del
Nord, a vedere come l'immigrazione di massa ha ridotto gli italiani a
minoranza nei loro quartieri. I governatori leghisti del Nord faranno
argine, nel nome del 'prima i residenti, prima gli italiani'”.
Ma Laura
Boldrini Presidente della Camera, Emma Bonino (che si è sempre
battuta per i diritti civili e umani) agli Affari Esteri e Cecile
Kyenge all'Integrazione fanno ben sperare.