lunedì 8 giugno 2015

Libri bruciati, libri vietati




di Monica Macchi





I libri bruciati sono quelli “sovversivi e pericolosi” in base al giudizio del comitato costituito appositamente dal Ministero dell’Educazione e lo scopo è quello di “mettere le menti dei bambini al riparo dall’estremismo e dal terrorismo” secondo le parole di Bouthania Kishk, l’ufficiale del governo che ha partecipato al rogo. In particolare ci si è accaniti contro testi giuridici tra cui quelli di due preminenti giuristi egiziani, Abd Al-Razzak Al-Sanhuri, un modernizzatore della sharia attraverso istituti del diritto civile occidentale e dello Sheikh Ali Abdel Razik, sostenitore della separazione fra religione e Stato e della non-necessità del califfato (nel senso che i musulmani possono avere qualsiasi tipo di governo, sia religioso che laico, purchè al servizio degli interessi e del benessere collettivo) e contro i testi di storia che utilizzano il termine “inqilab” cioè “colpo di Stato” invece di “thawra” cioè “rivoluzione” per descrivere la deposizione di Morsi ad opera del generale Sisi. E ovviamente a proposito del nuovo governo non si può parlare del massacro di Rabaa…tanto meno in televisione e così il nuovo programma di Reem Magued è stato sospeso dopo l’intervista con Eman Helal, fotografa di Masry Al-Youm che ha mostrato anche il suo reportage a Rabaa al-ʿAdawiyya e ricordato alcuni fotogiornalisti ancora in carcere tra cui Shawqan, considerato da Amnesty “prigioniero di coscienza” (qui potete leggere più informazioni sul caso Shawqan 

http://peridirittiumani.blogspot.it/2015/01/mahmoud-abou-zeid-alias-shawkan-un.html).

Il libro vietato (questo senza motivazione…) è “Walls of Freedom” della casa editrice Dar Al-Tanweer un ritratto dell’Egitto post-25 gennaio attraverso i murales del Cairo che hanno trasformato le strade in un giornale dinamico e creativo, alternativa popolare ai media mainstream e alla propaganda governativa. Arricchito con saggi di artisti ed esperti, Walls of Freedom contestualizza i graffiti nei contesti storici, socio-politici, culturali e artistici nell’intero Egitto. Per denunciare la censura alcuni artisti tra cui Mohamed El-Moshir e Ammar Abo Bakr hanno dipinto questo murales a Al-Bustan in pieno centro al Cairo e per tutta risposta sono stati arrestati e detenuti per più di 12 ore…e il libro continua ad essere vietato.