di
Monica Macchi
I
libri bruciati sono quelli “sovversivi e pericolosi” in base al
giudizio del comitato costituito appositamente dal Ministero
dell’Educazione e lo scopo è quello di “mettere le menti dei
bambini al riparo dall’estremismo e dal terrorismo” secondo le
parole di Bouthania Kishk, l’ufficiale del governo che ha
partecipato al rogo. In particolare ci si è accaniti contro testi
giuridici tra cui quelli di due preminenti giuristi egiziani, Abd
Al-Razzak Al-Sanhuri, un modernizzatore della sharia attraverso
istituti del diritto civile occidentale e dello Sheikh Ali Abdel
Razik, sostenitore della separazione fra religione e Stato e della
non-necessità del califfato (nel senso che i musulmani possono avere
qualsiasi tipo di governo, sia religioso che laico, purchè al
servizio degli interessi e del benessere collettivo) e contro i testi
di storia che utilizzano il termine
“inqilab” cioè
“colpo di Stato”
invece
di
“thawra” cioè
“rivoluzione”
per
descrivere la deposizione di Morsi ad opera del generale Sisi. E
ovviamente a proposito del nuovo governo non si può parlare del
massacro di
Rabaa…tanto
meno in televisione e così il nuovo programma di Reem
Magued è
stato sospeso dopo l’intervista con Eman
Helal,
fotografa di Masry Al-Youm
che ha mostrato anche il suo reportage a Rabaa al-ʿAdawiyya e
ricordato alcuni fotogiornalisti ancora in carcere tra cui Shawqan,
considerato da Amnesty “prigioniero di coscienza” (qui potete
leggere più informazioni sul caso Shawqan
Il
libro vietato (questo senza motivazione…) è “Walls
of Freedom” della casa editrice Dar Al-Tanweer un ritratto
dell’Egitto post-25 gennaio attraverso i murales del Cairo che
hanno trasformato le strade in un giornale dinamico e creativo,
alternativa popolare ai media mainstream e alla propaganda
governativa. Arricchito con saggi di artisti ed esperti, Walls of
Freedom contestualizza i graffiti nei contesti storici,
socio-politici, culturali e artistici nell’intero Egitto. Per
denunciare la censura alcuni artisti tra cui Mohamed El-Moshir e
Ammar Abo Bakr hanno dipinto questo murales a Al-Bustan in pieno
centro al Cairo e per tutta risposta sono stati arrestati e detenuti
per più di 12 ore…e il libro continua ad essere vietato.