Domenica, 14 giugno, alle ore 10.30, per la rassegna letteraria “Area P, Milano incontra la poesia”, promossa dal Comune, Palazzo Marino si apre alla città per l’omaggio al poeta palestinese Mahmud Darwish.
L'Associazione per i Diritti Umani vi ripropone l'articolo di Monica Macchi sulla sua opera.
di Monica Macchi
على
هذه الأرض
كَانَتْ
تُسَمَّى فِلِسْطِين.
صَارَتْ
تُسَمَّى
فلسْطِين.
سَيِّدَتي:
أَستحِقُّ،
لأنَّكِ سيِّدَتِي، أَسْتَحِقُّ الحَيَاةْ
Su
questa terra
si
chiamava Palestina,
si
chiama ancora Palestina,
su
questa terra mia Signora, ho diritto alla vita
L’Italia
ha festeggiato il compleanno di Mahmud Darwish con un reading
collettivo organizzato in dodici città dall’associazione Arabismo:
un omaggio al cantore della Palestina ed insieme un atto contro il
rischio di oblio e di progressiva scomparsa. Infatti, da quando ha
chiuso la casa editrice Epochè, i suoi testi sono reperibili con
sempre maggior difficoltà. Ma si è trasformato anche in una
denuncia contro la censura visto che alla Fiera del Libro di Riyadh
le opere di Darwish sono state tolte dagli stand
perchè,
come dichiarato da Abdulaziz Khoja, Ministro della Cultura e
dell’Informazione, “destabilizzano l’unità e la sicurezza del
regno”.
A Milano la serata è stata organizzata in collaborazione con l’Associazione Barzakh ed è stata presentata da Jolanda Guardi e Giacomo Longhi che hanno scelto le poesie seguendo il filo conduttore della molteplicità delle voci del poeta: non solo la memoria della terra e la vicinanza agli oppressi, ma anche la sottile vena ironica, come in أنا يوسف يا أبي dove Darwish scrive:
“وَالذِّئْبُ أَرْحَمُ مِنْ إِخْوَتِي يَمْدَحُونِي يُرِيدُونَنِي أَنْ أَمُوتَ لِكَيْ إِخْوَتِي”
“i
miei fratelli sperano che io muoia per poi elogiarmi…il lupo è
stato più compassionevole dei miei fratelli”) e anche poesie
d’amore come “Lezioni dal Kamasutra”
اُنتظرها
بسبعِ
وسائدَ مَحْشُوَّةٍ بالسحابِ الخفيفِ
اُنتظرها
تحدَّثْ
إليها كما يتحدَّثُ نايٌ
إلى وَتَرٍ خائفٍ
“Aspettala con sette cuscini riempiti di nuvole leggere, aspettala, parlale come parla il flauto alla corda spaventata del violino”
Darwish poeta, ma non solo: a luglio è infatti prevista la pubblicazione per la casa editrice Feltrinelli di una trilogia in prosa che conterrà “Diario di ordinaria tristezza”; “Una memoria per l’oblio” e “In presenza dell’assenza”, tradotte in italiano da Elisabetta Bartuli e Ramona Ciucani.
Ed ora la parola a Darwish:
(Lettura in arabo di Khaled Al Nassiry, lettura in italiano di Silvia Rigon, al pianoforte Riccardo Rijoff)
Il testo sarà letto integralmente in forma di concerto da Anna Delfina Arcostanzo e Marco Gobetti, con musica dal vivo di Beppe Turletti.
Il poeta irakeno Fawzi-al-Delmi, esperto di poesia araba, traduttore di Adonis e
dello stesso Darwish, presenterà l’autore e leggerà alcuni brani in lingua originale.
Mahmoud Darwish (1941-2008) è stato il più grande poeta e scrittore palestinese.
Autore di oltre venti raccolte di poesie, è stato giornalista e direttore della
rivista letteraria “al-Karmel” (il Carmelo). Impegnato anche politicamente per
la difesa del suo popolo, è scomparso prematuramente in seguito a un intervento
cardiaco.