(da Rete Ong)
I rappresentanti dell'Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (AOI), del Coordinamento Italiano Networks Internazionali (CINI) e di Link 2007 Cooperazione in Rete, presenti nella delegazione italiana alla terza conferenza sui finanziamenti per lo sviluppo in corso ad Addis Abeba, valutano positivamente gli impegni enunciati ieri nella capitale etiopica dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi. E' intanto da registrare come una buona notizia che l'Italia sia una delle poche nazioni ad essere rappresentata nell'assise internazionale dal capo del governo. Si accoglie con soddisfazione l'impegno ad aumentare in modo significativo le risorse destinate all'aiuto allo sviluppo fin dalla prossima legge di stabilità. L'obiettivo, ha detto Renzi, è fare sì che al prossimo vertice "G7" previsto in Italia nel 2017 il nostro paese non sia più all'ultimo posto per ciò che concerne la percentuale del Prodotto Interno Lordo destinata alla cooperazione internazionale. Non possiamo poi che condividere l'affermazione fatta dal presidente del consiglio circa l'impegno morale, non negoziabile, di soccorrere e salvare i migranti in arrivo sulle nostre coste. Così come fondamentale saranno i progetti volti a costruire ponti tra le comunità migranti e i paesi di provenienza. La Conferenza di Addis Abeba conferma l'ampiezza e la difficoltà delle sfide dei prossimi anni. Il nostro paese può e deve avere un ruolo di primo piano Addis Abeba, 15 luglio 2015
La
Terza Conferenza internazionale sul "Finanziamento per
lo sviluppo" è stata chiamata a rispondere in modo
chiaro ad alcune domande cruciali, quali: come verrà
finanziata l’agenda “post 2015”?; quali impegni
concreti da parte dei paesi più ricchi e dell’Unione
Europea?; quali impegni da parte dei paesi partner e in
particolare (ma non solo) africani?; quale ruolo per il
settore privato nelle strategie globali di lotta alla
povertà?
Paolo Dieci, presidente di Link2007, Cooperazione in Rete, che ha partecipato ai lavori della Conferenza, ne ha tratto alcune considerazioni interessanti. La novità principale di Addis Abeba rispetto a Monterrey e Doha risiede nel maggiore accento posto sulle responsabilità condivise. E’ in questo quadro che si colloca l’enfasi posta sulla mobilitazione delle risorse domestiche, a partire da più efficienti ed equi sistemi fiscali. Così come in questa direzione va l’apertura al settore privato, dal quale si attendono investimenti a favore della crescita inclusiva e sostenibile. Al tempo stesso il “messaggio” di Addis Abeba è che l’aiuto pubblico allo sviluppo rimane uno strumento indispensabile nell’ottica dell’eliminazione della povertà assoluta entro i prossimi 15 anni. Per leggere l'intero articolo di Paolo Dieci:http://www.onuitalia.com/2015/07/16/laccordo-di-addis-abeba-responsabilita-condivise-ed-equita-fiscale/ Per un ulteriore approfondimento: Nino Sergihttp://www.onuitalia.com/2015/07/16/la-nuova-sfida-di-renzi-e-dellitalia-creare-occupazione-in-africa/ |
"...Non si potrà avere un globo pulito se gli uomini sporchi restano impuniti. E' un ideale che agli scettici potrà sembrare utopico, ma è su ideali come questo che la civiltà umana ha finora progredito (per quello che poteva). Morte le ideologie che hanno funestato il Novecento, la realizzazione di una giustizia più giusta distribuita agli abitanti di questa Terra è un sogno al quale vale la pena dedicare il nostro stato di veglia".
sabato 18 luglio 2015
Buone notizie da Addis Abeba
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