domenica 19 luglio 2015

Il caso di Sahar Gul, la ragazzina afghana che non voleva prostituirsi





L'immagine parla chiaro e, in questo caso, ci scusiamo per i particolari che vanno, però, resi noti: occhi gonfi, collo tumefatto, unghie strappate...Queste solo alcune delle violenze subite da Sahar Gul, una ragazza di 15 anni data in sposa ad un soldato con la complicità della famiglia.

Il corpo della bambina è talmente provato che è arrivata nell'ospedale di Kabul su una sedia a rotelle. Sette mesi fa il matrimonio forzato, ma non bastava. L'uomo le propone di prostituirsi, ma lei rifiuta. Lui la massacra di botte. Sahar riesce a fuggire e scappa dai vicini di casa ai quali dice: “Se siete dei musulmani dovete dire alle autorità quello che mi sta succedendo: vogliono farmi prostituire”, ma nessuno ha il coraggio di aiutarla.

Come purtroppo spesso accade, la Polizia crede alla promessa del marito di non usare più la violenza e restituisce la ragazza ai suoi carnefici. Sahar viene rinchiusa, di nuovo, in seminterrato, affamata, abusata per altri tre mesi fino a quando un parente venuto in visista da lontano scopre l'accaduto e fa scoppiare lo scandalo. Sì, perchè si tenta sempre di insabbiare, di non far arrivare queste notizie alla stampa.

Invece la fotografia di Sahar Gul sta facendo il giro del mondo e Sahar è diventata, suo malgrado, un altro simbolo di donna violata e di tutte quelle altre donne e bambine che vanno salvate.

Nonostante una nuova legge che punisce la violenza domestica, in Afghanistan la realtà dimostra il contrario: “Ma qualcosa si sta muovendo”, ha dichiarato all'Associated Press Fawzia Kofi, deputata e capo della Commissione parlamentare sulle questioni delle donne “Penso che ora ci sia un maggiore senso di consapevolezza dei diritti delle donne. La gente sembra voler cambiare e parla di questi temi” ha aggiunto. Intanto, grazie anche alla condanna mondiale di ciò che è accaduto a Sahar, il presidente afghano, Hamid Karzai, si è deciso ad aprire un'inchiesta: il marito torturatore è ricercato e la sua famiglia è stata arrestata.

Resta la piccola Sahar che dovrà essere seguita anche psicologicamente...come tutte le giovani come lei, ferite nel corpo e nell'anima.