La
Corte Costituzionale
italiana nella giornata del 25
giugno si è espressa
dichiarando illegittimo l’art.
3 comma 1 del decreto
legislativo del 2002 in materia di servizio civile con cui si
limitava l'accesso al servizio ai soli cittadini italiani.
La
vicenda a favore dell’inclusione dei giovani stranieri residenti in
Italia aveva preso avvio oltre tre anni fa quando un giovane
pakistano si era visto rifiutare la partecipazione al servizio civile
per mancanza del requisito della cittadinanza italiana. Sollevata la
questione di fronte al Tribunale di Milano e alla Corte d’Appello
di Milano, il giudizio è poi proseguito e la Corte di Cassazione, a
Sezioni Unite, ha posto la questione di costituzionalità della norma
per contrasto con il principio di uguaglianza.
Dopo
la recente sentenza
119/15, con cui la
Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità del decreto
legislativo 77/02
(articolo 3, comma 1), tutti i giovani stranieri regolarmente
soggiornanti hanno diritto di accedere alle selezioni per il servizio
civile. Nel testo si legge: "L’esclusione dei cittadini
stranieri dalla possibilità di prestare il servizio civile
nazionale, impedendo loro di concorrere a realizzare progetti di
utilità sociale e, di conseguenza, di sviluppare il valore del
servizio a favore del bene comune, comporta dunque un’ingiustificata
limitazione al pieno sviluppo della persona e all’integrazione
nella comunità di accoglienza".