giovedì 22 ottobre 2015

La stretta di mano ingravida ?!?!




di Monica Macchi







Atena è stata punita per le sue vignette…

. Nessuno dovrebbe essere in carcere

per la propria arte

Hassiba Hadj Sahraoui, vicedirettore di Amnesty, MENA




 






Atena Farghadani è una disegnatrice e attivista iraniana condannata per “oltraggio”, per “attentato alla sicurezza nazionale” e “diffusione di propaganda ostile alle istituzioni” per questa vignetta in cui i parlamentari sono rappresentati come animali mentre stanno votando un provvedimento che limita l’accesso delle donne al controllo delle nascite. 

Incarcerata una prima volta nell'agosto 2014, è stata liberata a novembre e poi di nuovo arrestata a gennaio dopo aver denunciato in un video postato su YouTube le percosse, le perquisizioni corporali degradanti e gli interrogatori al limite della tortura. Messa in isolamento nel carcere di Evin (che non ha una sezione per i prigionieri politici), ha iniziato uno sciopero della fame e a fine febbraio ha avuto un infarto ed è stata in coma. Si è lentamente ripresa e finalmente il 13 giugno scorso il suo avvocato Mohammad Moghimi è riuscito ad avere il permesso di farle visita… ma le guardie hanno spifferato che al termine del colloquio si sono stretti la mano! L’avvocato è stato immediatamente arrestato per questo “gesto al limite dell'adulterio” e rilasciato dopo tre giorni e il pagamento di una cauzione di 60.000 dollari. Entrambi sono in attesa di processo per “condotta indecente e relazione sessuale inappropriata”: e per comprovare le accuse Atena ha dovuto subire una visita ginecologica coatta con un doppio test: gravidanza e verginità….test di verginità imposto che è considerato internazionalmente una forma di violenza e discriminazione nei confronti di donne e ragazze e viola l’articolo 7 del Patto Internazionale sui diritti civili e politici ratificato dall’Iran.

Amnesty considera Atena Farghadani una prigioniera di coscienza che non ha commesso alcun reato e ha lanciato una petizione internazionale per chiederne la scarcerazione
 
 
Il Guardian invece ha invitato i lettori a mandare una vignetta in solidarietà con l’artista iraniana su Twitter con l’hashtag #Draw4Atena e qui potete vederne una selezione