mercoledì 21 ottobre 2015

#Nonmelaspaccigiusta: la campagna sulle droghe non è finita


Cari tutti,

oggi vi mettiamo al corrente della campagna #Nonmelaspaccigiusta organizzata da Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili (CILD) e da altre associazioni, come Antigone,sul tema delle droghe.

A seguito del comunicato, pubblichiamo una dichiarazione di Patrizio Gonnella - Presidente dell'Associazione Antigone - che ha rilasciato all'Associazione per i Diritti umani. Lo ringraziamo molto.

 
 
 

Nel mese di aprile 2016 le Nazioni Unite dedicheranno una sessione speciale dell’assemblea generale al tema delle droghe (Ungass). È l’occasione per mettere definitivamente in soffitta la war on drugs.


Il nostro messaggio alle istituzioni


Le droghe sono un fenomeno complesso che riguarda milioni di persone solo in Italia.
È necessaria una risposta di tipo multi-disciplinare: sociale, culturale, medica.


Non si può delegare tutto alla giustizia criminale e all’incarcerazione di massa.

L’Italia è stata in prima linea nella guerra alle droghe con una legislazione ideologica, punitiva, repressiva. La legge Fini-Giovanardi, in parte abrogata dalla Corte Costituzionale, va del tutto superata. Essa si fondava sulla logica della proibizione assoluta, della repressione, della carcerazione diffusa.

Ci vuole un cambio di paradigma puntando su altre parole chiave, ovvero prevenzione, riduzione del danno, decriminalizzazione, depenalizzazione e legalizzazione.

Il Governo italiano non ha ancora fatto sapere quale sarà la sua posizione in attesa di Ungass 2016 e quando convocherà la conferenza nazionale sulle droghe.

Noi chiediamo al Presidente del Consiglio dei Ministri di dare un segnale di cambiamento nella direzione del superamento della war on drugs e di spingere l’intera Unione Europea in questa direzione.

Gli chiediamo anche di annunciare la data della conferenza nazionale sulle droghe, indispensabile per un dibattito pubblico su un tema tanto cruciale.






INTERVENTO DI PATRIZIO GONNELLA
 
Era il 17 luglio 1971, quando l’allora presidente degli Stati Uniti, Richard Nixon, dichiarò quella che è conosciuta globalmente come la “war on drugs”. Davanti al congresso Nixon disse che il consumo di droga aveva assunto la dimensione di una emergenza nazionale e chiese a Capitol Hill uno stanziamento iniziale di 84 milioni di dollari per assumere misure di emergenza. Dopo 40 anni e miliardi di dollari spesi per combatterla nelle strade nei tribunali e con incarcerazioni di massa, la guerra alla droga è persa. Molti stati se ne sono accorti e iniziano a cambiare le proprio politiche. Anche le Nazioni Unite lo hanno capito e per la primavera del 2016 hanno convocato una sessione speciale dell’Assemblea Generale su questo tema. Sarà l’occasione per un cambiamento profondo a livello globale e sarà un’occasione senza precedenti anche per l’Italia per far sentire una nuova voce e avere peso in queste scelte. Per favorire questo cambiamento è però necessaria un’opinione informata. Cosa hanno comportato le politiche proibizioniste e repressive in Italia? Quanti sanno che dal 2006 al 2014 circa 250.000 persone sono entrate in carcere, per una spesa per lo Stato di oltre 1 miliardo di euro l’anno, senza contare i soldi spesi per forze dell’ordine e tribunali. E quanti sanno che se la cannabis fosse legale l’Italia guadagnerebbe tra i 7 e i 13 miliardi di euro ogni biennio grazie alla tassazione. Quanti conoscono i reali effetti delle droghe (cannabis-cocaina-anfetamine-ecc.) e quanti il confronto tra cannabis e alcool, due sostanze psicoattive, una illegale e l’altra no? E ancora, in quanti sanno quali sono le sanzioni previste per l’uso personale, se l’uso di gruppo è ammesso o punito, cosa accade se si viene fermati mentre si è alla guida dopo aver utilizzato sostanze? Con #NonMeLaSpacciGiusta la Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili (CILD) punta proprio a questo: ad informare per favorire un dibattito non ideologico, aperto ai dati e alla voci di tutti. Il progetto si avvale della competenza di ONG, medici, avvocati, giornalisti scientifici e propone un sito con numerosi materiali per fornire una base di conoscenza che informi il dibattito politico e mediatico. Le droghe non sono da trattare tutte allo stesso modo: in maniera disinformata, ideologica e approssimativa. Le droghe sono una diversa dall’altra. È necessario informare correttamente circa i rischi dell’uso e dell’abuso. Il tema riguarda la salute psico-fisica delle persone, i loro stili di vita, la libertà di scelta, l’educazione. Considerarla solo di rilevanza giudiziaria significa fare un favore immenso alle mafie e a chi è capace di guadagnare ingenti somme di denaro dal mercato nero. I nostri ragazzi vanno educati, sostenuti, protetti, informati. Non serve perseguitarli e incarcerarli. Il cambiamento inizia da un’opinione informata. Contro chi non ce la spaccia giusta.