Il
nuovo lavoro del cantante brasiliano chiude una trilogia in cui ha
lavorato, per la musica, con una nuova band che veicola un linguaggio
musicale rock, diretto e ruvido. Ma è il testo della canzone che può
interessare:
“ Un
mulatto baiano, molto alto e mulatto, figlio di un italiano e di una
nera hauçá, ha imparato a leggere guardando il mondo intorno a lui,
facendo attenzione a quello che non si vedeva. Così nasce un
comunista. Um mulatto baiano, che morì a San Paolo, ammazzato da
uomini del potere militare, nelle fisionomie nate sul suolo
americano, la cosiddetta guerra fredda, Roma, Francia e Bahia. I
comunisti custodivano sogni. I comunisti! I comunisti!”
Queste
sono le due strofe che aprono il brano e in cui si ritrova la poetica
e la cultura di Veloso: il brano più lungo di tutto l'album che
racconta la storia di Carlos Marighella, nato a Bahia, ma di origini
italiane per padre e africane da parte di madre. Molto amico di Jorge
Amado, Marighella organizzò la lotta armata con la Ação
Libertadora Nacional (ALN), un'organizzazione che si oppose alla
dittatura di Luiz de França Oliveira. Carlos Marighella fu ucciso a
San Paolo nel 1969, proprio dagli uomini del generale Oliveira.
Caetano
Veloso non ha mai conosciuto il protagonista della sua canzone, ma
anche lui è stato in esilio, ha avuto molti amici torturati e ha
intrapreso, con gli anni, un faticoso cammino di riconciliazione
nazionale e,oggi, ha deciso di fare questo omaggio a un mulatto
mezzo italiano e rivoluzionario. In un'intervista rilasciata al
maggior quotidiano brasiliano, il Folha de São Paulo, si legge che:
“ E' una canzone tradizionale di protesta, volutamente lunga, con
un tono narrativo ed esplicativo, anche se poi è più complessa di
così”, una canzone che esce in concomitanza con la pubblicazione
di una biografia su Marighella, un film documentario e un pezzo
hip-hop.
Anche
l'attuale presidente del Brasile, Dilma Roussef, è stata incarcerata
e torturata durante il regime e, dopo quasi trent'anni di democrazia,
il Paese deve e vuole ancora ricordare e riflettere.
E
non c'è bisogno di essere “comunisti” per venire a conoscenza di
una vicenda di coraggio, di libertà e di un pezzo di Storia
recente... anche attraverso una canzone.