A cura del NAGA , associazione di volontariato laica e apartitica che si è costituita a Milano nel 1987 allo scopo di promuovere e di tutelare i diritti di tutti i cittadini stranieri, rom e sinti senza discriminazione alcuna
Al di là di tutti i pregiudizi che circondano tale minoranza, la connotazione di “nomade”, è un termine non solo inappropriato dal punto di vista linguistico e culturale, ma è del tutto inadeguato a fotografare la situazione attuale di questa minoranza. Le stime indicano che i Rom e i Sinti presenti nel territorio europeo siano 10-12 milioni di persone, mentre in Italia sono stanziati circa 170-180 mila Rom. Tuttavia, il dato numerico reale delle comunità effettivamente presenti in Europa e in Italia non è univoco né tanto meno definitivo.
Al di là di tutti i pregiudizi che circondano tale minoranza, la connotazione di “nomade”, è un termine non solo inappropriato dal punto di vista linguistico e culturale, ma è del tutto inadeguato a fotografare la situazione attuale di questa minoranza. Le stime indicano che i Rom e i Sinti presenti nel territorio europeo siano 10-12 milioni di persone, mentre in Italia sono stanziati circa 170-180 mila Rom. Tuttavia, il dato numerico reale delle comunità effettivamente presenti in Europa e in Italia non è univoco né tanto meno definitivo.
Queste
premesse sono necessarie per comprendere a pieno l'assoluta
illogicità del approccio assistenzialista e/o emergenziale, tenuto
non solo dalle autorità italiane ma anche europee. La più grande
minoranza europea rimane costantemente ai margini della società e
viene utilizzata come capro espiatorio quando le cose vanno male e la
popolazione locale non è disposta ad assumersene la responsabilità
(il caso italiano e quello francese sono lo specchio di tutti i
pregiudizi e abusi che si perpetuano su questa minoranza).
Tutto
questo avviene in totale sfregio del diritto internazionale, in
particolare del principio di non discriminazione, che costituisce il
pilastro fondamentale del sistema di tutela internazionale dei
diritti umani, e dunque, anche la base dei principi di protezione
delle minoranze.
In
tempi di crisi economica, la tendenza a indirizzare le frustrazioni
contro capri espiatori aumenta e i rom sono apparentemente tra i
bersagli più facili di tali sentimenti. I leader politici dovrebbero
comprendere per primi che la ripresa economica passa anche attraverso
la difesa e la diffusione dei principi di non discriminazione e del
rispetto delle persone provenienti da gruppi con origini etniche e
culturali diverse, nella speranza che nell'attuale campagna
elettorale non si riproponga più la retorica incresciosa delle
precedenti consultazioni che hanno avuto come risultato altrettanti
ignobili episodi di violenza.
Fotografia di: Sara Guglielmi