Amnesty: 10 punti ai candidati premier sui diritti da garantire
La campagna elettorale, in Italia, è in pieno svolgimento per le votazioni che si svolgeranno i prossimi 24 e 25 febbraio e Amnesty International ha pensato di sottoporre ai candidati premier dieci punti, dieci questioni di fondamentale importanza per la tutela e la garanzia dei diritti.
Il progetto si intitola "Ricordati che devi rispondere. L'Italia e i diritti umani" e Amnesty lo ha proposto perchè: "Il benessere di un Paese si misura anche dal rispetto dei diritti umani", come ricorda Christine Weisem Presidente di Amnesty International Italia, la quale ha aggiunto: " Oggi, alla luce dei fatti, in Italia questo rispetto non è assicurato. Essere donne, partecipare a una manifestazione, essere migranti, rom, gay, detenuti significa rischiare di subire violazioni dei diritti umani. In tempi di crisi finanziarie, con l'aumento delle tensioni sociali da una parte e l'accento della politica solo sulle questioni finanziarie dall'altra, questa situazione potrebbe aggravarsi ".
I 10 punti sono stati inviati ufficialmente ai leaders delle coalizioni politiche e la campagna proseguirà anche dopo l'inizio della legislatura.
Di seguito riportiamo il testo dell'appello. Se volete partecipare e firmarlo potete farlo, su: http://www.ricordatichedevirispondere.it/
Egregi capi delle coalizioni e dei partiti,
sono un simpatizzante di Amnesty International, l'Organizzazione
internazionale che dal 1961 agisce in difesa dei diritti umani, ovunque
nel mondo vengano violati.
Penso che un governo che ha a cuore il paese, abbia a cuore i diritti
umani di chi ci vive e se ne senta responsabile. Ho la convinzione che
un parlamento che esercita adeguatamente la sua funzione, agisca nel
segno dei diritti, per il benessere di tutti.
Oggi, in Italia, ampie fasce di popolazione corrono un alto rischio
di violazioni dei diritti umani. Una lunga serie di falle nella
legislazione, prassi inadeguate e scelte politiche in contrasto con i
diritti umani hanno prodotto in questi anni violazioni, ingiustizia,
sofferenza e disgregazione sociale, nonostante i ripetuti richiami dei
comitati internazionali di monitoraggio e le richieste della società
civile.
Vi chiedo di schierarvi dalla parte dei diritti umani, esprimendo una
posizione chiara su ciascuno dei punti contenuti nell’Agenda per i
diritti umani di Amnesty International e impegnandovi per la loro
realizzazione durante la prossima legislatura.
In particolare, vi chiedo di fare tutto quanto in vostro potere per:
- garantire la trasparenza delle forze di polizia e introdurre il reato di tortura
- fermare il femminicidio e la violenza contro le donne
- proteggere i rifugiati, fermare lo sfruttamento e la
criminalizzazione dei migranti e sospendere gli accordi con la Libia sul
controllo dell’immigrazione
- assicurare condizioni dignitose e rispettose dei diritti umani nelle carceri
- combattere l’omofobia e la transfobia e garantire tutti i diritti
umani alle persone Lgbti (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e
intersessuate)
- fermare la discriminazione, gli sgomberi forzati e la segregazione etnica dei rom
- creare un’istituzione nazionale indipendente per la protezione dei diritti umani
- imporre alle multinazionali italiane il rispetto dei diritti umani
- lottare contro la pena di morte nel mondo e promuovere i diritti umani nei rapporti con gli altri stati
- garantire il controllo sul commercio delle armi favorendo l’adozione di un trattato internazionale