A breve scopriremo il risultato delle votazioni per il nuovo
governo italiano e vedremo se e come i diritti umani verranno presi
in considerazione. Ma si sta avvicinando anche un'altra data
importante, quella del 1 marzo 2013, in cui svolgerà la IV edizione
della “Giornata del Primo
Marzo – Una giornata senza di noi”,
ovvero lo sciopero generale dei lavoratori migranti.
La prima
iniziativa nasce nel 2010, ispirata a La
journée sans immigrés: 24h sans nou,
un movimento nato in Francia, un movimento meticcio che riunisce
autoctoni, stranieri e seconde generazioni con l'intento di far
capire all'opinione pubblica quanto sia determinante l'apporto del
lavoro dei migranti all'economia e al funzionamento del Paese. Il
colore giallo è quello scelto per caratterizzare quella giornata: il
colore del cambiamento, senza alcun riferimento politico. Ogni
persona, che ha aderito all'iniziativa, ha indossato un braccialetto,
un nastrino, un indumento gialli.
Dal 2010
sono nati anche in tutta Italia tanti comitati Primo
Marzo che
hanno visto coinvolti cittadini, stranieri e italiani, associazioni,
esponenti della politica e delle istituzioni.
La
manifestazione del 2013, come le precedenti, parte dalla domanda:
“Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che
vivono in Italia decidessero di incrociare le braccia per un
giorno?”: a partire da questo, vuole suggerire una riflessione
sulla dignità dell'essere umano, sul diritto alla libera
circolazione, e sul riconoscimento dell'impegno di chi è
riuscito a trovare un'occupazione lavorativa, per contrastare il
razzismo, le discriminazioni e per il riconoscimento della ricchezza
(non solo materiale) che può derivare dal carattere multiculturale
della nostra società.