La
Grecia e l'Italia affrontano continuamente pressioni migratorie
perchè sono Paesi alle frontiere esterne dell'Unione europea.
Ahmed è
uno dei tanti migranti. E' riuscito a nascondersi sotto un camion e
salire a bordo di un battello diretto verso un porto italiano. Dopo
18 ore di viaggio, incastrato tra la cima di una scatola ed un asse,
è riuscito ad arrivare in Italia, ma qui la polizia lo ha arrestato.
Ahmed era un minorenne, scappato dall'Afghanistan che racconta di non
aver avuto un traduttore a disposizione che lo aiutasse a spiegare la
sua storia: in Italia non ha mai avuto né un avvocato, né un
rappresentante di una Ong che lo informassero sui suoi diritti. Dopo
quattro ore dal suo arrivo, Ahmed è stato rispedito in Grecia sulla
stessa nave sulla quale era arrivato.
Questa è
una delle storie riportate dal sito di Human Rights Watch su
cui si può leggere il rapporto, pubblicato il 22 gennaio scorso, sui
respingimenti in Grecia degli stranieri che chiedono asilo nel nostro
Paese.
Basato
su 29 interviste a migranti e richiedenti asilo – uomini e ragazzi
– che sono stati rispediti in Grecia da parte dei funzionari di
frontiera italiani (oltre che sugli interventi di operatori e
funzionari di governo), il rapporto documenta le procedure
burocratiche a cui vengono sottoposte le persone che, ogni anno,
raggiungono il suolo italiano nascoste sui traghetti, dopo viaggi
pericolosi e interminabili.
Nonostante
le indicazioni del Comitato delle Nazioni Unite sui Diritti
dell'Infanzia e il Piano d'Azione dell'UE sui Minori non
accompagnati, molti dei migranti intervistati hanno lamentato di
essere stati confinati in cattive condizioni e di essere stati
addirittura ammanettati per tutta la durata del viaggio di ritorno in
Grecia senza avere la possibilità di accedere a cibo, acqua e
servizi igienici.
Si sono
verificati, inoltre, numerosi casi di errori nella procedura di
screening del minore (per esempio nel rilevamento dell'età) che si
aggiungono, come detto, alla mancanza di fornitura di avvocati,
interpreti, servizi che vadano a protezione della persona e dei suoi
diritti.
In base
al diritto internazionale, invece, l'Italia “ha l'obbligo di
verificare se chi esprime il timore di una persecuzione qualora
respinto abbia invece bisogno delle protezioni internazionali
accordate ai rifugiati”. Le norme internazionali statuiscono anche
che un minore non accompagnato debba essere accolto affinché ne
vengano garantiti i migliori interessi”, sempre come si legge sul
rapporto di Human Rights Watch.
Una
volta ritornati in Grecia non esistono strutture di accoglienza
adeguate, per cui molte persone respinte dall'Italia sono abbandonate
a se stesse oppure destinate ai centri di detenzione e qui le loro
condizioni sono state definite dal Commissario europeo per gli
Affari Interni, Cecilia Malmstrom, “semplicemente terribili”.