giovedì 31 gennaio 2013

Lo sguardo degli altri: parole e immagini verso il 23° Festival del cinema africano, d'Asia e America latina


L'associazione Sunugal, c/o lo spazio Maschere Nere alla Fabbrica del vapore di Via Procaccini 4 , a Milano, domenica 3 febbraio presenta due cortometraggi africani in attesa della nuova edizione del Festival del cinema africano, d'Asia e America latina che si terrà, nel capoluogo lombardo, dal 4 al 10 maggio 2013.
Una guardia giurata e una statua africana a grandezza naturale: l'uomo è di turno davanti a un edificio, la statua è incatenata, come gli antichi schiavi, all'ingresso di una galleria d'arte. Un confronto silenzioso e significativo, per riflettere sugli stereotipi del colonialismo e dello schiavismo moderno. Tutto questo in Abandon de post, di Mohamed Bouhari, che, alla XXIma edizione del Festival, si è aggiudicato il Premio Fondazione ISMU con la seguente motivazione: “ Un film originale, intelligente, sarcastico, che confronta, con sguardo ironico e disincantato, gli stereotipi del colonialismo e dello schiavismo con le figure dei “nuovi schiavi” della società occidentale, affidando il proprio senso all'intensità degli sguardi, alle allusioni del non detto, più che alle parole. Attraverso il rigore del bianco e nero e la geometria delle immagini, il film ci porta “dentro” la ribellione del protagonista e ci fa partecipi del risveglio del suo orgoglio”.
E un'altra storia, di registro diverso, in Un trasport en commun, per la regia di Dyan Gaye, presentato nel 2009. Tutto prende l'avvio da un viaggio, a bordo di un taxi tradizionale adibito al trasporto collettivo, da Dakar a Saint-Louis. Sei passeggeri si incontrano sul luogo di partenza, ma manca il settimo. Dopo un periodo di attesa, i passeggeri dividono equamente la quota mancante e decidono di partire. Stretti nei sedili dell'auto, viaggiano individui diversi tra loro, ma accomunati da sentimenti, desideri, nostalgie e speranze. Si intrecciano le storie di Souki, diretta al funerale di suo padre; di Malick che vuole salutare la sua fidanzata prima di emigrare in Italia in cerca di un lavoro; di Madame Berry che vuole ricongiungersi ai suoi figli, lasciati anni prima...Ma l'originalità del cortometraggio consiste nell'approfondire temi seri e attuali con la leggerezza del musical. La sceneggiatura del film, infatti, non è solo recitata, ma anche cantata a ritmo di blues.
Un trasport en commun ha vinto due premi: il Premio ENI “per la scelta di utilizzare un genere come il musical, inconsueto nel cinema sub-sahariano, senza rinunciare a raccontare gli aspetti sociali e individuali della realtà contemporanea senegalese”; e il Premio CINIT che consiste nell'acquisizione dei diritti di distribuzione home-video in Italia. I due cortometraggi, infatti, si possono acquistare presso il COE (Centro Orientamento Educativo) di Via Lazzaroni, a Milano, che organizza il Festival, aspettando le novità della prossima edizione.