Tutto
questo è stato rilevato in un rapporto stilato dalla Ong Save
the children nel
quale, i bambini intervistati, hanno raccontato di essere stati
separati dai loro genitori e di aver sperimentato la morte di un
parente o di un amico. Ma c'è di peggio.
Justin
Forsytth, responsabile di Save the Children in Libano, riporta la
testimonianza di un minore, tenuto in una cella con altre 150
persone, portato all'aperto e attaccato ad una ruota per subire la
bruciatura di sigarette sul corpo.
In
Libano sono oltre 340 mila i rifugiati siriani e, anche qui, mancano
i campi di accoglienza: si accontentano, quindi, di alloggi di
fortuna (anche se alcune famiglie libanesi li accolgono nelle loro
case) e chiedono l'elemosina per le strade del Paese.
Sul
sito di Euronews si può leggere la vicenda di Ahmed, padre di cinque
figli, che ha trovato rifugio in una stalla in disuso; oppure quella
di Nadia che, con quattro bambini e un altro in arrivo, si è
sistemata in un palazzo fatiscente; e ancora, la storia di Ines, otto
anni, che, insieme ai suoi fratellini, si è accampata in una tenda a
pochi chilometri fuori dal territorio siriano, ma non ha modo di
proteggersi dalla bassa temperatura o di cibarsi.
L'agenzia
ONU per i rifugiati stima che ci sarebbe bisogno di almeno 150
milioni di euro solamente per passare l'inverno. Ma, ad oggi, non
solo mancano i fondi, ma sono insufficienti gli aiuti umanitari,
l'assistenza sanitaria e anche psicologica.
Le
prime vittime di una guerra, come detto, sono le donne e i bambini:
vittime di stupri (lo stupro è usato sistematicamente per punire gli
oppositori del governo), di pugni e di calci; vittime della
brutalità, della fame e della paura. E questi sono traumi che
difficilmente si potranno curare.
Per
tenerci aggiornati sulla situazione, vi segnaliamo l'incontro,
organizzato dal Naga, che si terrà a Milano, in Via Zamenhof 7/a,
il 26 marzo, alle ore 20.30. L'incontro si intitola “Cosa succede
in Siria? Situazione e scenari di un Paese abbandonato alla sua
guerra”: Elena Parasiliti - direttore Terre di mezzo - Street
magazine - intervista Gabriele Del Grande, giornalista di ritorno
dalla Siria. Ingresso libero