Il
governo socialista del Presidente Hollande, a febbraio, ha approvato
la norma che rende possibile il matrimonio tra persone dello stesso
sesso e apre loro la strada anche all'adozione di bambini. 329 voti a
favore contro 229 contrari. “Non si considereranno più le persone
in base al loro orientamento sessuale, facendo delle differenze. Un
elemento di discriminazione in meno, questo è davvero un grande
giorno per l'uguaglianza di tutti”, queste le parole di Bruno Le
Roux, presidente del gruppo socialista all'Assemblea Nazionale.
Il 24
marzo scorso, invece, le dichiarazioni sono state altre, da parte dei
manifestanti contro la legge. “Per noi un uomo e una donna si
completano e se un bambino è allevato da due uomini o da due donne
ovviamente sarà amato, ma gli mancherà qualcosa di fondamentale per
la sua evoluzione”, ha spiegato una ragazza; oppure “I senatori
spiegheranno senza dubbio perchè questa legge che autorizza
l'adozione avrà delle conseguenze molto gravi. Parliamo di bambini
senza legami di sangue con i genitori, senza un padre e una madre”,
ha sostenuto Tugdual Derville, un portavoce del corteo che ha visto
la partecipazione del popolo conservatore, molti cattolici ed
esponenti del centro-destra.
Il
percorso delle marcia di protesta è partito dalla Défense e si è
snodato fino all'arco di Trionfo, per otto chilometri: alla marcia
hanno partecipato migliaia di persone, tra gli oppositori alla legge
e i sostenitori. I primi accusano la Polizia di aver usato gas
lacrimogeni contro famiglie e bambini; i secondi di aver
strumentalizzato proprio i minori, portandoli a manifestare con
cartelloni e magliette per le strade di Parigi.
Intanto
si aspetta, a giugno, la decisione, in materia, da parte della Corte
Costituzionale degli Stati Uniti. Una decisione che potrebbe essere
storica.