lunedì 4 marzo 2013

Fine “Emergenza Nord Africa”: adesso sì che, per i profughi, è vera emergenza



Pochi giorni fa abbiamo scritto del documentario intitolato “Il rifugio” che raccoglie le storie di alcuni rifugiati, provenienti dalla Libia, parcheggiati in un albergo in alta montagna, in Italia.
Quelle persone hanno fatto parte del piano “Emergenza Nord Africa” voluto dal Ministero dell'Interno, sono stati gestite dalla Protezione Civile e sono stati alloggiati in alberghi e strutture private, da Monte Campione a Napoli, senza la possibilità di avere documenti, soldi, possibilità di movimento. Per due anni. Circa 1200 immigrati coinvolti.
A Piacenza, a metà febbraio, circa un'ottantina di profughi - fuggiti durante i disordini della primavera araba e “ospitati” presso il Ferrohotel della stazione o all'ostello di Calendasco - avevano messo in atto una protesta, chiedendo un po' di denaro per trovare altre sistemazioni oppure per far ritorno nei loro Paesi; a gennaio altri ,rinchiusi in un hotel di Pavia, avevano bloccato, per gli stessi motivi, i binari della stazione, fermando la circolazione sulla tratta Milano-Genova; e poi, ancora, i profughi che,da anni, erano ospitati negli alberghi napoletani,a ridosso di Piazza Garibaldi, rimasti senza assistenza, spesso anche con scarsità di cibo, in attesa dell'esito delle commissioni sul loro status di rifugiati.
Per tutti loro,da due giorni e con la scadenza dell' “Emergenza Nord Africa”, l'emergenza è scoppiata davvero: adesso sono di nuovo in mezzo ad una strada. Alcuni hanno ricevuto 500 euro pro capite dalla Prefettura (per chi eventualmente deciderà di tornare in patria) e altri 500 euro dalla Croce Rossa; alcuni (pochi) sono riusciti ad ottenere anche i permessi di soggiorno per asilo o di tipo umanitario, ma sicuramente non hanno né una casa e né un lavoro.
Il Ministro dell'Interno, in un'intervista rilasciata al quotidiano Avvenire, ha spiegato che non tutti i profughi dovranno uscire dalle strutture che li hanno ospitati per tutti questi mesi: potranno rimanere, ad esempio, i minori, i genitori singles con i figli, le donne in gravidanza, gli anziani e i disabili, le vittime di soprusi o di torture. Il prossimo Parlamento dovrà occuparsi dell'esame delle loro domande di richiesta asilo.
La crisi economica, che grava pesantemente su tutto il sistema welfare, e la crisi politica non depongono a favore di queste persone sempre più in difficoltà.
Comunque, per leggere l'intero documento emanato dall'attuale governo italiano sulla questione, potete cliccare sul link http://www.fondazionexenagos.it/wp-content/uploads/2012/10/ena.pdf