lunedì 4 marzo 2013

Nel mare ci sono i coccodrilli, storia vera di Enaiatollah Akbari: dal libro al teatro




I trafficanti, bè, loro non potevano portarmi all'ospedale o da un dottore, è chiaro. E' il più grande problema di essere clandestini, questo: sei illegale anche nella salute”:

Queste sono alcune parole tratte dal romanzo Nel mare ci sono i coccodrilli, storia vera di Enaiatollah Akbari, di Fabio Geda per Dalai Editore.
Si tratta della storia vera di Enaiatollah, un afghano che ora vive a Torino. A dieci anni si ritrova da solo in Pakistan, dove era stato portato dalla madre. Perchè? Perchè suo padre era stato derubato e ucciso da alcuni banditi e i pashtun - proprietari delle merci che gli erano state rubate - avevano deciso di prendere come schiavo, a titolo di risarcimento, il figlio di quell'uomo. L'etnia di appartenenza del padre di Enaiatollah era, infatti, quella hazara, disprezzata dai pashtun e dai talebani che, tra l'altro, avevano ucciso il suo maestro.
Quella di Enaiatollah è una vera e propria odissea, nell'ulteriore fuga verso l'Iran e, poi, verso la Turchia, la Grecia e,infine, l'Italia: svolgendo i lavori più umili, tra trafficanti di uomini e merci, violenze delle istituzioni e botte dai poliziotti.
Il bambino non perde mai di vista i tre insegnamenti di sua madre: non fare uso di droghe, non usare armi e non rubare. Fiero della propria educazione e della propria identità, farà moltissima fatica per ottenere il permesso di soggiorno come rifugiato politico: il libro narra, infatti, anche dei numerosi ostacoli burocratici che costellano l'iter per poter ottenere il documento. Ora quel bambino è diventato un giovane uomo: ha studiato, ha un lavoro e tanti amici.
La storia di Enaiatollah è, per fortuna, a lieto fine, ma quella di molti altri, no.
Il testo scritto è diventato uno spettacolo teatrale che domani, 5 marzo, verrà presentato presso l'auditorium della Casa della carità di Milano, alle ore 21.00. Per la regia di Paolo Briguglia e Edoardo Natoli, con l'adattamento dello stesso Fabio Geda. Lo spettacolo è gratuito e aperto a tutta la cittadinanza.