Barack
Obama è tornato a parlare a favore della parità dei diritti per le
coppie omosessuali. Il Dipartimento di Giustizia dell'amministrazione
Obama si è, infatti, rivolto alla Corte Suprema di Washington per
l'abolizione dei paragrafi del “Defense of Marriage Act” che
vietano alle coppie gay di usufruire degli stessi diritti di quelle
etero in relazione ai benefici previdenziali, fiscali e relativi
all'immigrazione.
Il
“Defense of Marriage Act” era stato approvato, in un primo
momento nel 1996, da Bill Clinton per ottenere consensi da parte dei
conservatori ed era, poi, stato confermato da George W. Bush, nel
2005, che lo trasformò nell'emendamento della Costituzione, secondo
il quale si definisce “unione matrimoniale” solo quella tra un
uomo e una donna.
Secondo
l'amministrazione Obama, invece: “Impedire ai coniugi dello stesso
stesso di godere di benefici federali significa discriminare molti
gay e lesbiche legalmente sposati in base alle leggi degli Stati dove
risiedono, ostacolando la loro possibilità di contribuire alla
società”. Inoltre i paragrafi del “Defense of Marriage Act”
sono in palese contraddizione con il Quinto Emendamento della
Costituzione sulla parità dei cittadini davanti alla legge.
Ricordiamo
che proprio Barack Obama, nel suo recente discorso per l'
Inauguration Day, si era detto pronto a combattere l'omofobia, da lui
equiparata alle discriminazioni nei confronti delle donne e degli
afroamericani.
Per
sottolineare l'importanza di questo punto, durante la cerimonia di
insediamento al Campidoglio, Obama ha invitato il poeta Richard
Blanco.
44 anni,
omosessuale dichiarato, di origine cubane: un ispanico gay. Due
caratteristiche per poterlo definire un “diverso”, secondo
alcuni.
Invece
sia il Presidente degli Stati Uniti sia Blanco hanno dato un grande
segnale di apertura e di cambiamento, come confermato dallo stesso
scrittore: “ Il tema centrale della mia poesia è la ricerca
dell'identità, individuale e di popolo: io concepito a Cuba, nato in
Spagna e assemblato a Miami, ho cercato con testardaggine e
sofferenza di capire la mia natura di nuovo americano, di
omosessuale, senza radici geografiche, ma con un forte senso di
appartenenza spirituale”. E, dopo l'elezione di Obama nel 2008,
aveva aggiunto: “Ho visto la mia storia ed insieme la fotografia di
un profondo cambiamento, la vittoria della solidarietà nella
diversità, la tolleranza, il sentirsi uguali pur essendo diversi”.
Speriamo che il miracolo continui.