A Roma
si è appena concluso il summit sulla Siria a cui hanno partecipato
nove ministri degli Esteri dei Paesi “amici della Siria” (tra
questi l'Italia rappresentata da Giulio Terzi e l'America con John
Kerry) che, in un comunicato, hanno scritto: “il regime deve porre
un termine immediato ai bombardamenti indiscriminati contro le aree
più popolate perchè si tratta di crimini contro l'umanità e non
possono rimanere impuniti”.
Crimini
contro l'umanità. E questa umanità è composta da civili e, in
particolare, da bambini, adolescenti e anziani.
L'altro
ieri sera, nei villaggi a sud della città di Aleppo, sono morte
oltre 70 persone per mano delle forze fedeli al presidente Bashar al
Assad; tra queste, il centro di documentazione delle violazioni in
Siria – in collaborazione con gli attivisti dei comitati di
coordinamento locali – ha identificato un bambino di soli 8 mesi,
Radia Khalif, e due suoi fratellini, Hussein e Ali.
Ricordiamo,
inoltre, che, a fine gennaio, sono stati recuperati circa 65 corpi
senza vita di adolescenti nel fiume Qewak, sempre nella parte sud
occidentale di Aleppo; probabilmente i ragazzi sono stati uccisi con
un'unica raffica di armi da fuoco e c'è la certezza che altri
cadaveri potranno essere restituiti dall'acqua.
L'ultimo
rapporto diffuso dalla Commissione di inchiesta delle Nazioni Unite
parla di torture inflitte agli oppositori, omicidi mirati e di massa,
coinvolgimento dei minori, violenze sessuali , atti atroci che si
sono ripetuti per tutta la durata del conflitto che prosegue, ormai,
da due anni; questo aveva già indotto l'attuale Ministro degli
Esteri italiano, nei giorni scorsi, a dichiarare che: “l'esercito
siriano sta combattendo una battaglia assolutamente inaudita di
massacro della popolazione. E' andato ben al di là di qualsiasi
altra repressione vista in altri Paesi della primavera araba qualcosa
che nel nostro mondo non dovrebbe esistere, qualcosa che rasenta la
pulizia etnica e i crimini contro l'umanità”.
I
ministri che hanno partecipato al summit di Roma si sono impegnati a
dare un maggior supporto politico e materiale alla Coalizione
nazionale siriana, come unica e legittimata rappresentanza del popolo
siriano, a fornire una maggiore assistenza all'interno del Paese e a
condannare tutte le forze che forniscono armi al regime di Assad.