Il
20 novembre 2012, l'associazione Assaman - con la cura e la
conduzione di Alessandra Montesanto – ha proposto una giornata
dedicata ai Diritti umani e, in particolare, al tema delle
migrazioni intitolata Human
rights, now!
La
mattina ha visto il coinvolgimento degli alunni di alcune classi
della scuola media “A. B. Cairoli” che hanno realizzato per
l'occasione un bellissimo lavoro di immagini, musica e parole (che potete vedere alla fine dell'articolo) e che
hanno seguito, con interesse, gli interventi dei relatori, il rumeno
Viorel Boldis e Milton Fernandez dall'Uruguay.
Boldis,
scrittore e poeta, ha letto e commentato insieme ai ragazzi il suo
racconto intitolato “Il fazzoletto bianco” sui temi della guerra,
del lutto e dell'identità; temi, questi, ripresi dall'intervento di
Fernandez, attore e scrittore, il quale si è soffermato sulle parole
più utilizzate nel mondo, ad esempio il pronome “io” invece del
pronome “noi”. La mattina si è conclusa con la visione e
l'analisi del documentario “Mare nostro” di Marcello Mazzarella.
La
giornata è proseguita con i contributi di registi, giornalisti e
scrittori come Pap Khouma, fondatore dell'associazione Assaman, il
quale ha ricordato come, nei prodotti televisivi e nell'opinione
pubblica, siano ancora confermati alcuni stereotipi negativi sui
neri; discorso ripreso dalla giornalista Stefania Ragusa e da
Natascia Curto dell'associazione Naga che hanno riflettuto su alcuni
termini,ed espressioni errati e fuorvianti, quali “clandestino”,
“ragazzi di seconda
generazione”, oppure sui
pregiudizi che riguardano ancora alcune categorie o nazionalità come
i rom e i sinti. Monica Macchi, formatrice, ha proposto un'intervista
al regista egiziano Ibrahim El Batout per
approfondire, a partire dalle parole del video, il tema delle nuove
forme di comunicazione (internet, la fotografia, ma anche i murales e
la musica rap), di lotta e di scambio di idee.
Per finire, la serata
ha visto la presentazione del documentario La
curt de l'America, del
regista algerino Lemnaouar Ahmine, con un suo intervento sulla
capacità di mettersi nei panni dell'Altro, di creare empatia e sulla
paura nei confronti di situazioni, culture, persone che non si
conoscono a fondo.
Linguaggi
differenti, quindi: quello della letteratura, della stampa, del
cinema, della musica per veicolare opinioni e approfondire temi di
vitale importanza come quello dei diritti dei migranti e di tutti gli
esseri umani. Approfondimento e monitoraggio delle parole usate, in
particolare, perchè le parole formano il pensiero critico,
determinano le scelte e i comportamenti, fanno democrazia.