Solo un mese fa il Pakistan si è macchiato ancora di sangue: a Karachi, nel sud del Paese, un colpo di pistola alla testa, un attacco coordinato per uccidere quattro volontarie che partecipavano alla campagna antipoliomelite. Un'altra giovane operatrice, 17 anni, è stata colpita a morte a Peshawar, nel nord, e altre due sono state ferite.
La mano armata è quella delle organizzazioni mafiose e degli insorti islamici che - facendo leva sulla propaganda e sulla superstizione - vogliono controllare i quartieri e le città. Alcuni gruppi religiosi avevano, infatti, emesso una fatwa contro la profilassi che, secondo una credenza popolare, può ridurre la fertilità maschile; i talebani si sono opposti alla campagna di vaccinazione anche per il timore che gli operatori sanitari fossero agenti di spionaggio.
Tutto questo aveva indotto l' Unicef e l'Organizzazione mondiale della sanità a sospendere le operazioni. Ma, per fortuna, in questo caso c'è la buona notizia: dal 5 gennaio sono, infatti, riprese le vaccinazioni contro la poliomelite, soprattutto nei villaggi dove - ancor più che nelle città - mancano l'assistenza sanitaria e la cultura della salute.
Le autorità del Paese hanno affermato che provvederanno a fornire una protezione adeguata ai volontari, medici e infermieri delle agenzie ONU impegnate nel lavoro: si spera che mantengano la promessa perchè non si può strumentalizzare la salute di 5 milioni di bambini.
La mano armata è quella delle organizzazioni mafiose e degli insorti islamici che - facendo leva sulla propaganda e sulla superstizione - vogliono controllare i quartieri e le città. Alcuni gruppi religiosi avevano, infatti, emesso una fatwa contro la profilassi che, secondo una credenza popolare, può ridurre la fertilità maschile; i talebani si sono opposti alla campagna di vaccinazione anche per il timore che gli operatori sanitari fossero agenti di spionaggio.
Tutto questo aveva indotto l' Unicef e l'Organizzazione mondiale della sanità a sospendere le operazioni. Ma, per fortuna, in questo caso c'è la buona notizia: dal 5 gennaio sono, infatti, riprese le vaccinazioni contro la poliomelite, soprattutto nei villaggi dove - ancor più che nelle città - mancano l'assistenza sanitaria e la cultura della salute.
Le autorità del Paese hanno affermato che provvederanno a fornire una protezione adeguata ai volontari, medici e infermieri delle agenzie ONU impegnate nel lavoro: si spera che mantengano la promessa perchè non si può strumentalizzare la salute di 5 milioni di bambini.