Nel luglio dello scorso anno, a Roma, la giunta Alemanno aveva chiesto prima lo sgombero dei rom dall'ex cartiera di via Salaria, poi la loro espulsione. E Sveva Belviso, vicesindaco, il 4 gennaio di quest'anno ha dichiarato: " Chiederò al Prefetto il decreto di espulsione per 319 di loro con l'allontanamento coatto. Non è una forma di cattiveria, ma bisogna capire che così non si può andare avanti, non possiamo permettercelo".
Di contro, l'Associazione 21 luglio - che svolge attività di ricerca sulle condizioni degli insediamenti rom in Italia, con particolare attenzione ai diritti dell'infanzia - ha verificato che, tra le persone soggette al decreto di espulsione vi siano: una donna in stato di gravidanza, una coppia giovanissima e una persona invalida al 50% e ha dichiarato: " Sfugge il senso logico di un Piano Nomadi che non è diventato altro che lo specchio di una schizofrenia che ha investito gli amministratori locali, proiettati a barattare il facile consenso con operazioni di facciata, piuttosto che interessati a risolvere i problemi reali dei cittadini, rom e non rom, presenti nella città".
Ma la questione non riguarda solo un'amministrazione di destra: anche a Desio, il sindaco di centrosinistra, Roberto Corti, ha firmato un'ordinanza per vietare l'uso di camper, roulottes e tende nei parcheggi e nelle aree periferiche. Un'ordinanza che è diventata esecutiva perchè alcuni cittadini avevano lamentato la presenza di rifiuti.
Ma, per fortuna, una voce fuori dal coro c'è. Tommaso Claudio Corvatta, sindaco di Civitanova Marche e anche medico, il 29 dicembre 2012 ha messo a disposizione la sua seconda casa a una famiglia rom.
Dopo aver percorso tutte le strade istituzionali - Protezione civile, Prefettura, Provincia - ha valutato che ci fosse un'emergenza umanitaria per le cinque persone, tra cui una donna incinta e un'altra tumorale, costrette a vivere per strada, al gelo. Il sindaco ha spiegato di aver preso la decisione da privato cittadino e da medico.
Dal 5 gennaio la famiglia rom è stata presa in carico dall'attivista Laura Mazzola in attesa che sia pronta una roulotte messa a disposizione da un benefattore. Per gli altri rom - una ventina - presenti sul territorio, Corvatta e la sua amministrazione stanno cercando una soluzione definitiva, dicendo: "Basta con ipocrisie e stupido razzismo".
Intanto gli esponenti dell'associazione Rom e Sinti di Milano hanno espresso rabbia e disappunto perchè, per il secondo anno consecutivo nella Giornata della Memoria, la giunta si è dimenticata lo sterminio perpetrato contro di loro dai nazisti che li hanno accomunati agli ebrei e che hanno attuato lo sterminio su base razziale, dando il via all'orrore dell'Olocausto.
Quest'articolo è solo un anticipo sul tema: nel prossimo week end verrà pubblicato un approfondimento a cura del NAGA, associazione di volontariato che si occupa, soprattutto dal punto di vista medico-sanitario, dei rom e dei sinti (e non solo).
Di contro, l'Associazione 21 luglio - che svolge attività di ricerca sulle condizioni degli insediamenti rom in Italia, con particolare attenzione ai diritti dell'infanzia - ha verificato che, tra le persone soggette al decreto di espulsione vi siano: una donna in stato di gravidanza, una coppia giovanissima e una persona invalida al 50% e ha dichiarato: " Sfugge il senso logico di un Piano Nomadi che non è diventato altro che lo specchio di una schizofrenia che ha investito gli amministratori locali, proiettati a barattare il facile consenso con operazioni di facciata, piuttosto che interessati a risolvere i problemi reali dei cittadini, rom e non rom, presenti nella città".
Ma la questione non riguarda solo un'amministrazione di destra: anche a Desio, il sindaco di centrosinistra, Roberto Corti, ha firmato un'ordinanza per vietare l'uso di camper, roulottes e tende nei parcheggi e nelle aree periferiche. Un'ordinanza che è diventata esecutiva perchè alcuni cittadini avevano lamentato la presenza di rifiuti.
Ma, per fortuna, una voce fuori dal coro c'è. Tommaso Claudio Corvatta, sindaco di Civitanova Marche e anche medico, il 29 dicembre 2012 ha messo a disposizione la sua seconda casa a una famiglia rom.
Dopo aver percorso tutte le strade istituzionali - Protezione civile, Prefettura, Provincia - ha valutato che ci fosse un'emergenza umanitaria per le cinque persone, tra cui una donna incinta e un'altra tumorale, costrette a vivere per strada, al gelo. Il sindaco ha spiegato di aver preso la decisione da privato cittadino e da medico.
Dal 5 gennaio la famiglia rom è stata presa in carico dall'attivista Laura Mazzola in attesa che sia pronta una roulotte messa a disposizione da un benefattore. Per gli altri rom - una ventina - presenti sul territorio, Corvatta e la sua amministrazione stanno cercando una soluzione definitiva, dicendo: "Basta con ipocrisie e stupido razzismo".
Intanto gli esponenti dell'associazione Rom e Sinti di Milano hanno espresso rabbia e disappunto perchè, per il secondo anno consecutivo nella Giornata della Memoria, la giunta si è dimenticata lo sterminio perpetrato contro di loro dai nazisti che li hanno accomunati agli ebrei e che hanno attuato lo sterminio su base razziale, dando il via all'orrore dell'Olocausto.
Quest'articolo è solo un anticipo sul tema: nel prossimo week end verrà pubblicato un approfondimento a cura del NAGA, associazione di volontariato che si occupa, soprattutto dal punto di vista medico-sanitario, dei rom e dei sinti (e non solo).