venerdì 18 gennaio 2013

Emergenza Haiti: tutto come o peggio di prima

Sono trascorsi tre anni da quel 2010 in cui un sisma ha devastato Haiti. Ma non se ne parla quasi più. Eppure l'organo di informazione haitiano Alterpresse fa sapere alla comunità internazionale che “ la realtà non è cambiata per migliaia di giovani,donne, uomini, madri, neonati, anziani”. Ricordiamo che il sisma, all'epoca, aveva causato tantissimi morti e anche un milione e mezzo di sfollati.
Anche il coordinatore degli affari umanitari dell'ONU, Nigel Fisher, ha sostenuto che: “ Non è cambiato davvero nulla nelle condizioni di vita della gente nei campi...Il problema degli alloggi, a cui si aggiungono un sistema sanitario devastato e un'agricoltura in crisi dopo alluvioni alternatesi a periodi di siccità a causa delle tempeste tropicali, Isaac e Sandy”.
L'isola caraibica è anche colpita da una grave epidemia di colera, peggiorata dopo le alluvioni dello scorso autunno che hanno causato lo straripamento delle fogne a cielo aperto, provocando una diffusione maggiore dei batteri.
Le istituzioni del luogo sono deboli, i donatori non hanno mantenuto le loro promesse e i governi della comunità internazionale non sono stati in grado di stabilire le giuste priorità per far fronte a questa situazione complessa e drammatica.
Una delle pochissime organizzazioni attive sul posto è quella di Medici Senza Frontiere (MSF) che continua a gestire un ospedale a Port-au-Prince e due centri di trattamento del colera a Delmas e a Carrefour; mentre gli altri centri presenti sul territorio sono stati chiusi a causa della mancanza di fondi. Le strutture di MSF offrono assistenza sanitaria gratuita, assistenza chirurgica, assistenza materno-infantile 24 ore su 24, ma il lavoro da svolgere è immenso e le forze di aiuto impiegate sono insufficienti.